Oggi è una di quelle giornate in cui mi alzo e vorrei mettere tanto i puntini su ogni singola "i" che mi passa sotto gli occhi!
Avete presente quei giorni di "riscatto sociale", in cui si è stanchi di essere sempre comprensivi, buoni, diplomatici, attenti, sensibili, brillanti, accomodanti e così via!
In cui si è fortemente solidali con Michael Douglas in "Un giorno di ordinaria follia" (titolo originale Falling down - film del 1993).
In cui ci si chiede ma perché non ho mai preso la "patente da stronza"?
Mi sarebbe tornata utile in tantissime occasioni!
Ultimamente.
Ma che dire, ci si nasce.
Mi accontenterei di avere anche un "patentino da furba".
O semplicemente una carta jolly "è fatta così!" da esibire all'occorrenza.
Un bonus giustificativo che io sempre concedo agli altri, ma mai A ME.
Purtroppo ho una coscienza troppo esigente, severa, vigile e coerente, che mi regala qualche ora d'insonnia!
Ho diversi ruoli da svolgere "da BRAVA" in una quotidianità, fatta di 24 ore:
- donna,
- moglie,
- madre,
- figlia,
- sorella,
- cugina,
- nipote,
- amica,
- nuora,
- cognata,
- collega,
- dipendente,
- cristiana
Nell'impegnarmi per non deludere le aspettative di tutti questi ruoli esaurisco le forze che invece potrei e dovrei riservare per accontentare e realizzare ME STESSA.
Ci sono giorni in cui vorrei sentirmi libera di mandare a "quel paese" chi se lo merita, senza aver paura delle conseguenze e del giudizio.
Senza sentirmi "cattiva".
Vorrei avere il coraggio di dire...."ci sono rimasta male, sai che c'è? Ma vaffanculo".
Troppo educata, composta, diplomatica.
Io sono quella che quando va in hotel, si rifà il letto...perché le dispiace lasciare in disordine per chi verrà a fare la stanza!
Disciplina e rigore riverso nei miei confronti.
Devo imparare a lasciarmi andare, a sentirmi libera di ESSERE.
A concedermi l'errore.
Ad assaporare ogni tanto la superficialità delle cose.
A rischiare la libertà di essere imperfettamente ME STESSA!
(Foto da web)
Buon fine settimana!
Tiziana
Sempre in sintonia, di pensiero, di animo, di sentimento. Sempre con una sensibilità profonda che giustifica spesso gli altri e mai noi stesse. Equilibri precari che si infrangono davanti a comportamenti che non capiamo o che forse siamo solo sature di sopportare. Ti capisco. Ti capisco bene e capisco il tuo sentire. Ti abbraccio forte. Secondo me ci stiamo evolvendo.
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